Quante volte gli amici ti propongono sempre le stesse cose, ma tu sei alla ricerca di qualche stimolo diverso. Quante volte ti propongono un viaggio, ma ti danno sempre le stesse 3-4 mete. Per non parlare della Spagna: Madrid e Barcellona, una sentenza; ma perché non cambiamo? Una ventata di aria nuova nella vita ci vuole sempre, ed è proprio qui che viaggiuniversitari.it interviene in tuo favore. Vuoi volare in Spagna, ma in una città ancora inesplorata? VALENCIAAAAAAAA, arriviamo. La città del pipistrello è ricca di curiosità e cose che ti lasceranno sorpreso, ma partiamo dalle basi: perché il pipistrello è il suo simbolo? Quando Giacomo I d’ Aragona stava cercando di conquistare la città fu svegliato durante la notte da un pipistrello che andò a sbattere con la sua armatura. Grazie a questa “sveglia” si accorse di un attacco a sorpresa che gli stavano per sferrare, riuscendo così a prevenirlo. Il pipistrello sullo stemma è dunque un omaggio di Giacomo I. Il pipistrello è quell’amico che, casualmente o meno, ti toglie dai guai: devi volergli bene a prescindere. Lasciati ispirare dalla capitale del design 2022: cosa c’è da vedere a Valencia? C’è una quantità immensa di cose da visitare e, com’è noto, siamo sempre alla ricerca di angoli nuovi e sconosciuti: una chiesa mai vista, uno scorcio diverso o una cosa alternativa da fare, perché il successo turistico di Valencia va ricercato nell’atmosfera che si respira in città: un mix di tradizione e modernità. Immergiti nell’ explosión valenciana.
Cosa da fare o da vedere a Valencia
Abbiamo fatto un elenco che vi tornerà sicuramente utile, andiamo a scoprirlo insieme.
La Cattedrale di Valencia
La barocca Puerta del Los Hierros, la romanica Puerta del Palau e la gotica Puerta de los Apostoles sono i tre portali di accesso alla Cattedrale di Valencia: una sintesi di tutta la storia architettonica della città. Costruita nel XIII secolo, la Cattedrale sorge in luogo considerato “sacro” in cui già erano sorti un tempio romano prima e una moschea musulmana dopo. L’attrazione principale però è il Santo Graal: il Calice che Gesù pare abbia utilizzato nell’Ultima Cena e custodito all’interno della Cattedrale.
La Città delle Arti e delle Scienze di Valencia
Merito dell’architetto Santiago Calatrava il progetto di quest’enorme complesso, esempio significativo dell’architettura moderna. La Città delle Arti e delle Scienze racchiude al suo interno cinque spettacolari attrazioni: l’Oceanografic, l’Umbracle, il Palazzo delle Arti, il Museo della Scienza e l’Hemisfèric. In una predominanza di bianco, ciascun elemento che compone la Città delle Scienze è costruito secondo uno stile diverso, ma creando una perfetta armonia d’insieme.
Il Museo di Belle Arti di Valencia
Valencia possiede la seconda pinacoteca più importante di Spagna: è il Museo di Belle Arti, ospitato in un edificio barocco con uno splendido cortile. Non c’è nessun motivo per perdersi questa meraviglia, anche perché l’ingresso è gratis (risparmiare è sempre cosa buona e giusta). Oltre ad una raccolta con importanti nomi tra cui Goya, Velazquez e Pinturicchio, vale già una visita al museo il Cortile dell’Ambasciatore Vich: suggestivo e molto instagrammabile.
Il Barrio del Carmen
Il Barrio del Carmen, nel corso della sua storia millenaria, ha svolto funzioni diverse: da rifugio a caserma a luogo della prostituzione a centro dell’aristocrazia medievale fino ad essere quartiere operaio nel 1900. Oggi è uno dei posti più frequentati della città, sia di giorno che di notte. La mattina è il luogo dello shopping, di notte è il posto giusto per venire a rilassarsi dopo una giornata di studio o di lavoro, intrattenendosi nei vari localini che popolano il quartiere e andando ‘de copas’.
La Lonja de la Seda di Valencia
La Lonja de la Seda (Mercato della Seta) è nata come emblema dell’età d’oro di Valencia, è stata il centro delle attività commerciali e culturali agli inizi del XVI secolo. Nel 1996 è stata dichiarata Patrimonio dell’umanità dall’Unesco, come uno degli esempi più belli e meglio conservati di architettura tardo gotica in Europa.
Il Mercato Centrale di Valencia
Di fronte al magnifico edificio della Lonja sorge una struttura d’acciaio, con le vetrate colorate e le ceramiche dipinte a mano sulla facciata: è il Mercato centrale, con i suoi 959 banchi di prodotti freschi. Prenditi una mattinata e fai il più classico dei 2×1. Un intrecciarsi di colori, odori e sapori in un gioiello dell’architettura modernista. Il Mercato è suddiviso in due parti: da un lato la frutta e la verdura, provenienti dalla huerta valenciana (zona di terre agricole a sud di Valencia); dall’altro un tripudio di carni, tra le quali primeggiano i prosciutti di Salamanca, e di pesci, con i banchi che offrono vere e proprie ‘cascate’ di crostacei: un piacere non solo per il palato. Tappa obbligatoria, ci devi venire.
I Giardini del Turia di Valencia
Valencia è sorta lungo le rive di un fiume, il Turia che se da un lato ha favorito lo sviluppo dell’insediamento urbano, dall’altro è stato causa di continui straripamenti ed inondazioni. Dopo l’ultima inondazione del 1957, le autorità hanno deciso di deviare il corso del fiume, e dove prima era il suo letto ora sorgono i Giardini del Turia: un’oasi di verde e di pace in pieno centro urbano. L’attrazione principale del parco è una scultura monumentale di Gulliver, lunga 70 metri, ispirata al personaggio di Jonathan Swift. Rampe, scivoli e scale permettono di passeggiare sul corpo del gigante.
Il Bioparc di Valencia
Il Bioparco di Valencia è molto di più di un tradizionale zoo (i tuoi amici si sentiranno a loro agio). È un progetto innovativo in cui gli spazi dove gli animali vivono in gruppi sociali, senza separazione dalle altre specie, proprio come in natura. Il parco è diviso in 3 grandi aree: la savana africana, le foreste equatoriali dell’Africa e del Madagascar e le zone umide africane. Impossibile non andarci.
Bere “horchata” e mangiare una paella, quella originale
Come per la pizza, puoi trovarla in tutta Italia, ma solo a Napoli mangi quella originale. Stessa cosa per la paella: forse non lo sai, ma quella autentica è quella Valenciana. La vera paella si mangia qui, nei ristoranti ma ancora meglio nei chioschi di strada, come quello fuori al Mercato Centrale. La paella di Valencia è fatta con pollo o coniglio, senza frutti di mare, anche se è facile trovare anche la versione marisco con frutti di mare e crostacei. Qui abbondano anche le mandorle e il miele, alla base del dolce più tipico: il torrone. Una bevanda tipica che vi offriranno ovunque, soprattutto d’estate, è l’horchata de chufa. Non fatevi ingannare dal nome: non è l’orzata che beviamo in Italia, ma il succo farinoso di un tubero di fiume. Provatelo, non si può mai sapere.
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