Spesso alcuni Friends si ritrovano a vivere le loro estati a cavallo tra più destinazioni: una settimana a Gallipoli, magari poi il Viaggio Evento in Croazia e così via. Altri invece, come i Tour Leader o i Friends resident, letteralmente finiscono per trasferirsi in quella destinazione per qualche settimana.
Bene, soprattutto quando accadono situazioni del genere e queste si ripetono per anni, non è strano che al ritorno alcuni di loro sentano di aver trovato un nuovo posto nel mondo.
Lo abbiamo già raccontato durante l’intervista a Giovanni Diana parlando insieme del suo amore viscerale per Budva.
Ora stiamo per raccontarvi un’altra storia d’amore e, perchè no, di vera e propria adozione.
La sua casa è per metà a Napoli e per metà a Pag: lui è Marco Manna.
Identikit: chi sei e cosa fai nella vita?
Sono Marco Manna e ho 25 anni. Sono laureando magistrale in International Management. Ho deciso di studiare economia perché è una mia vecchia passione ed anche perchè credo che sia uno degli aspetti fondamentali della nostra vita sociale, come la politica.
Sarebbe meraviglioso conciliare entrambe queste passioni e riuscire a lavorare per il Ministero dell’Economia e delle Finanze e, magari chissà, un giorno diventare Ministro.
Nel tempo libero, invece, mi occupo di un’associazione culturale per giovanissimi dai 5 ai 18 anni e la sera lavoro come barman in un catering.
In estate, lavoro con viaggiuniversitari.it. Senza di loro, ormai, non saprei più come trascorrere l’estate: è parte integrante della mia vita!
Passione
Fan sfegatato di Ligabue, Jovanotti e Negramaro. Scegli una canzone per ognuno di loro!
Sono i miei tre artisti italiani preferiti..
Jovanotti è quel tipo di artista che deve piacere per forza. I suoi testi sono oggettivamente belli e non può non piacere. Anzi, dovrebbero essere studiati anche nelle scuole secondo me!
La mia canzone preferita, e forse tra le meno note, è “Terra degli uomini”. È un vero e proprio inno all’umanità e alla vita. Racconta quanto la vita sia meravigliosa nonostante i nostri limiti e nonostante, a volte, ci metta davanti a delle sfide anche troppo difficili. Se posso aggiungerne un’altra alla quale mi sento molto affezionato è “Le storie vere”, che mi lega alla mia fidanzata.
Ascolta
Tra loro, Ligabue è il mio artista preferito. Lo ascolto da quando avevo 7 anni e ormai collego ogni canzone ad un periodo della mia vita. Quella che più mi ha segnato è sicuramente “Niente paura”. Era quella canzone che mi tirava su quando ero un po’ giù di morale, quando qualcosa non andava, era quell’amico che ti dava una pacca sulla spalla. Mi commuove sempre.
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Per quanto riguarda i Negramaro, invece, devo dire che scegliere tra tutta la discografia non è facile ma sono molto legato a “Lo sai da qui”. Quando l’ho ascoltata la prima volta, mi ha commosso tantissimo. Una canzone in cui Giuliano Sangiorgi parla al padre morto qualche anno prima e racconta la bellezza del mondo e le cose che condividevano insieme e che lui adesso è costretto a fare da solo.
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I giocatori di cui non faresti mai a meno nel fantacalcio?
Parto col dire che sono un grande appassionato di fantacalcio. In periodo di quarantena, devo dire che mi manca molto. I miei amici mi prendono in giro perché anche con giocatori non proprio fortissimi, sono riuscito a vincere qualche premio.
Nella mia squadra sicuramente non possono mai mancare:
1. Gigi Buffon: non sono juventino, ma penso sia uno dei portieri più forti al mondo. Oltretutto sono un grande patriottico e lo porto nel cuore dai Mondiali 2006. È una nostra eccellenza italiana!
2. Andrea Petagna: è un attaccante umile, non bravissimo con i piedi – un po’ alla Pippo Inzaghi – ma riesce comunque a metterla sempre dentro e fa arrabbiare i miei avversari.
Hai ancora qualche sfocato ricordo della tua festa di laurea? A proposito, ma quante ne hai organizzate?
La mia festa di laurea ha avuto un iter un po’ particolare.
Ci ho messo sette mesi per dare l’ultimo esame perché ogni volta che ci provavo, venivo bocciato. Quindi, ho continuato a programmare e poi posticipare la festa, finché non ho finalmente superato quell’esame: era il 14 novembre, la mia liberazione!
A dicembre riuscii quindi a laurearmi per mia grande gioia… ma anche dei miei amici che mi supportavano e sopportavano le mie lamentele. In quel periodo, infatti, ogni uscita era buona per festeggiare.
Durante la festa ufficiale, poi, la situazione degenerò e credo di aver completamente rimosso l’ultima parte della festa. Il giorno dopo, infatti, mi alzai un po’ deluso, convinto di non aver fatto neanche qualche foto con gli invitati o la torta. Invece mio fratello mi mostrò il suo cellulare: c’erano tutte le foto con gli invitati.
Come se non bastasse, ho saputo di aver fatto un discorso ad hoc per ognuno di loro! Me ne vergogno un po’, ma lo racconto con un sorriso.
Come sei entrato in contatto con il mondo di viaggiuniversitari.it?
Mi fa molto piacere raccontarlo perché è una bellissima storia.
È successo tutto per puro caso. Un giorno, al primo anno di università, durante una lezione di microeconomia c’era un volantino sul mio banco. Guardai le destinazioni, i prezzi vantaggiosi e, senza aspettare la fine della lezione, chiamai subito. Ricordo che a quel numero rispose Fabio e restammo a parlare per un’ora e mezza. Diventammo subito amici e, convintissimo di prenotare, convinsi anche i miei amici e partimmo alla volta di Pag.
Anche l’anno successivo scegliemmo viaggiuniversitari.it per le vacanze estive, volando a Budva. La bellezza di un viaggio di gruppo, la possibilità di fare nuove amicizie, per me è sicuramente il miglior modo di viaggiare per i ragazzi in quella fascia d’età. Continuai a restare in contatto con Fabio e Roberto e l’anno dopo, incrementando la programmazione su Pag, avrebbero avuto bisogno di altri ragazzi per lo Staff. Ricevetti, così, la telefonata di Fabio che mi chiese di lavorare per loro poichè cercavano qualcuno che conoscesse bene la destinazione.
Pag è diventata la mia seconda casa e il mio posto preferito nel mondo.
Cinque anni fa è nata questa “storia d’amore” con viaggiuniversitari.it e spero possa continuare per quanto più tempo possibile.
Senza decidere sulla base dei drink offerti, quale locale di Pag preferisci?
Direi decisamente il Papaya.
Non ha nulla da invidiare ai locali più belli di Ibiza, ma direi anche del mondo. Enorme, pazzesco, con dj internazionali che vengono da tutto il mondo. Oltretutto, gli stessi proprietari sono persone molto serie. È un piacere lavorare con loro.
Non posso non citare, comunque, il Backstage. Un localino all’aperto sulla spiaggia, un beach bar e non un vero e proprio locale, dove con i nostri ospiti trascorriamo le nostre migliori serate. Si crea un bellissimo clima familiare tra i ragazzi che partono con viaggiuniversitari.it.
Friends
Se dovessi raccontare l’esperienza di un viaggio Tag Lime in una sola parola?
Decisamente “Felicità”. Per chi ama la vita notturna, le discoteche, ascoltare musica, ballare penso non si sia nulla di meglio.
Ballare dalle quattro del pomeriggio durante l’aperitivo, rientrare a casa, uscire a mezzanotte e tornare a ballare fino alle sei del mattino può essere stancante, ma veramente non c’è niente di più bello. Ogni volta che ci penso e rivivo questi ricordi, non posso nascondere un grande sorriso.
Ti abbiamo chiesto di inviarci una foto a cui sei molto legato, che abbiamo inserito come copertina dell’articolo. Perché hai scelto questa?
In quella foto c’è una bandiera. In qualunque meta abbia lavorato, una cosa che mi è sempre piaciuta era alzare quella bandiera e farla vedere a tutti. Rappresentava il nostro logo, un progetto meraviglioso di cui facciamo parte. Per questo per me è motivo d’orgoglio alzare quella bandiera. Questa foto, della Summer 2018, è stata scattata durante l’ultimo aperitivo di quella stagione, dopo sei settimane di lavoro. Il concetto di felicità di cui parlavo prima è facile da ritrovare in questa immagine.
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